A Roma per la Costituente del M5S

Sono a Roma per la Costituente del Movimento 5 stelle.
Fino alle 15 di domani gli iscritti avranno la possibilità di decidere col proprio voto il futuro della nostra forza politica.
Dopo un articolato processo di partecipazione si è giunti ad una serie di quesiti che determineranno come il Movimento agirà nei prossimi anni.
Purtroppo c’è chi ha voluto caratterizzare questo momento per attaccare la guida di Giuseppe Conte, peraltro senza proporre alcuna leadership alternativa.
In ogni caso siamo ad una svolta, un momento di chiarezza definitivo rimesso integralmente alla volontà dei 90.000 iscritti che hanno diritto di voto.
Il Presidente Conte lo ha dichiarato più volte: con queste votazioni si traccia la direzione e se l’esito dovesse sconfessare la linea sulla quale ha puntato in questi anni, ne trarrebbe le conclusioni facendosi da parte.
In particolare saranno dirimenti i quesiti sul posizionamento del M5S nel fronte progressista e quelli sulla possibilità, a certe condizioni, di fare alleanze (ad esempio previa stesura di contratti di governo con cui concordare preliminarmente la linea con gli eventuali alleati).
Personalmente non ho alcun dubbio sulla leadership di Conte, che ringrazio per averci messo la faccia e il cuore, salvando il M5S nel 2021 dopo il tradimento di Di Maio e il “draghismo” di Grillo.
Non ho alcun dubbio sul posizionamento del Movimento nel fronte progressista. La nostra identità è sociale, ecologica, pacifista, guarda al futuro delle nuove generazioni, promuove il superamento delle diseguaglianze e la tutela dei diritti. Potrà pure essere minoritaria al momento nel Paese ma la ritengo la più aderente alla mia coscienza e ai miei valori. La ritengo giusta.
Non ho alcun dubbio sul fatto che il Movimento possa fare alleanze col centrosinistra e forze civiche per promuovere la propria idea di Paese. Il divieto di alleanze catapulterebbe il M5S in una posizione di mera testimonianza – e irrilevanza – nello scenario politico. Dietro il divieto di alleanza c’è il mito dell’autosufficienza, quell’idea per cui una sola forza politica possa raggiungere e rappresentare la maggioranza in solitaria. La storia recente ci dimostra che all’apice del consenso il M5S ha raggiunto il 32-33%, analogamente a picchi di altri partiti (il più recente quello della Meloni). Per fortuna, non esisterà mai una sola forza politica capace di rappresentare la maggioranza degli italiani. Si chiama pluralismo democratico.
Queste sono le mie convinzioni, faccio politica da 17 anni e ad ogni passo mi pongo la domanda se ciò che faccio possa essere utile a tutelare e a promuovere il bene comune e interessi collettivi.
In conclusione, come dichiarai giá nel 2021 quando Grillo provó a mettere alla porta Conte, “avrei difficoltà a pensare di poter risultare utile ad un Movimento che correrebbe il rischio di tornare indietro di parecchi anni”.
Per cui ho votato:
- SI al Movimento nel campo progressista
- NO al divieto di alleanze
- SI all’eliminazione della figura del garante (pur essendo grato a Grillo per tutto ciò che ha fatto, questo ruolo a suo tempo tagliato su misura su di lui, secondo me non può essere ricoperto da qualcuno che non va neanche a votare).