Coronavirus: varato primo decreto per sostenere l’economia

Ieri il Consiglio dei Ministri presieduto da Giuseppe Conte ha deliberato l’approvazione del decreto legge che contiene le prime misure straordinarie per sostenere famiglie, lavoratori, imprese, professionisti e Pubbliche Amministrazioni in questo difficile momento. Mettiamo in campo 25 miliardi di euro. Si tratta di un primo passo, siamo consapevoli che si tratta di un primo argine ma non sufficiente. Per questo entro aprile presenteremo un altro provvedimento per fare ripartire l’economia e ci batteremo come Movimento 5 stelle per introdurre forme di ristoro (anche tramite la parziale cancellazione delle imposte) per chi sta perdendo fatturato in questi mesi. Il tessuto economico del Paese va sostenuto. Lo Stato è presente.

Le principali misure che abbiamo previsto sono riconducibili a questi ambiti:

  • finanziamento e altre misure per il potenziamento del Sistema sanitario nazionale, della Protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell’emergenza;
  • sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito;
  • supporto al credito per famiglie e micro, piccole e medie imprese, tramite il sistema bancario e l’utilizzo del fondo centrale di garanzia;
  • sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi nonché di altri adempimenti fiscali ed incentivi fiscali per la sanificazione dei luoghi di lavoro e premi ai dipendenti che restano in servizio.

In particolare, per sostenere le imprese e tutelare i lavoratori dipendenti, la cassa integrazione in deroga viene estesa all’intero territorio nazionale, a tutti i dipendenti, di tutti i settori produttivi. I datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività a seguito dell’emergenza epidemiologica, possono ricorrere alla cassa integrazione guadagni in deroga con la nuova causale “COVID-19” per la durata massima di 9 settimane. Tale possibilità viene estesa anche alle imprese che già beneficiano della cassa integrazione straordinaria.

Per i lavoratori autonomi e le partite IVA è riconosciuto un indennizzo di 600 euro, su base mensile, non tassabile. L’indennizzo va ad una platea di quasi 5 milioni di persone: professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli.

Per coprire tutti gli esclusi dall’indennizzo di cui sopra, inclusi i professionisti iscritti agli ordini, viene istituito un Fondo per il reddito di ultima istanza con una dotazione di 300 milioni di euro.

A sostegno dei genitori lavoratori, a seguito della sospensione del servizio scolastico, è prevista la possibilità di usufruire, per i figli di età non superiore ai 12 anni o con disabilità in situazione di gravità accertata, del congedo parentale per 15 giorni aggiuntivi al 50% del trattamento retributivo. In alternativa, è prevista l’assegnazione di un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite di 600 euro, aumentato a 1.000 euro per il personale del Servizio sanitario nazionale e le Forze dell’ordine.

Per chi usufruisce della legge n. 104 del 1992, il numero di giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa in caso di handicap grave è incrementato di ulteriori complessive dodici giornate.

Per micro, piccole e medie imprese abbiamo previsto una sospensione del pagamento delle rate di mutui, leasing, aperture di credito e finanziamenti a breve in scadenza fino al 30 settembre 2020 e il potenziamento del fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, anche per la rinegoziazione dei prestiti esistenti.

Dal punto di vista fiscale è prevista la sospensione, senza limiti di fatturato, per i settori più colpiti, dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per i mesi di marzo e aprile, insieme al versamento Iva di marzo. I settori interessati sono: turistico-alberghiero, termale, trasporti passeggeri, ristorazione e bar, cultura (cinema, teatri), sport, istruzione, parchi divertimento, eventi (fiere/convegni), sale giochi e centri scommesse. Sospendiamo i termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi per contribuenti di qualsiasi settore con fatturato fino a 2 milioni di euro (versamenti IVA, ritenute e contributi di marzo).

Per gli operatori economici ai quali non si applica la sospensione, il termine per i versamenti dovuti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, inclusi quelli relativi ai contributi previdenziali ed assistenziali ed ai premi per l’assicurazione obbligatoria, dal 16 marzo viene posticipato al 20 marzo.

Per professionisti senza dipendenti, con ricavi o compensi non superiori a euro 400.000 nel periodo di imposta precedente, sulle fatture di marzo e aprile non si applicherà la ritenuta d’acconto.

Sono sospesi sino al 31 maggio 2020 i termini relativi alle attività di liquidazione, di controllo, di accertamento, di riscossione e di contenzioso, da parte degli uffici dell’ Agenzia delle entrate. Sono sospesi i termini per la riscossione di cartelle esattoriali, per saldo e stralcio e per rottamazione-ter, per l’invio di nuove cartelle e degli atti esecutivi.

A negozi e botteghe viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione del mese di marzo.(immobili categoria catastale C/1).

Per quei lavoratori (con reddito annuo lordo inferiore a 40.000 euro) che a marzo non hanno potuto operare in smart working viene riconosciuto un premio di 100 euro, non tassabile (in proporzione ai giorni lavorati).

Il decreto adesso verrà vagliato dal Parlamento, dove inseriremo eventuali correttivi.

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