Fondi periferie Palermo, continua il pressing su Regione per realizzare gli interventi

Fondi periferie Palermo, continua il pressing su Regione per realizzare gli interventi

Circa 60 milioni di euro di investimenti in riqualificazione urbana dei cosiddetti fondi ex Gescal continuano ad essere attesi da oltre 30 anni dai cittadini dei quartieri Zen, Sperone e Borgo nuovo. È arrivato il momento che la Regione e il Comune di Palermo facciano chiarezza, oltre che sulla rimodulazione delle risorse, anche rispetto agli interventi che intendono concretamente realizzare. Per questa ragione, facendo seguito all’atto già depositato su tale vicenda, ho chiesto di convocare un’audizione urgente in Commissione Ambiente, territorio e mobilità per ottenere delle risposte e delle garanzie affinché si compiano gli ultimi sforzi con la reintegrazione dei 9 milioni sottratti dalla Regione e l’attivazione di un tavolo di lavoro tra Regione e Comune per valutare lo stato di avanzamento dei singoli progetti e definire il programma di realizzazione degli interventi.

Alla luce degli importanti progetti previsti dall’originario Accordo, come Movimento 5 Stelle auspichiamo che, nell’impiego di tali risorse, venga salvaguardata la destinazione territoriale per i quartieri Zen, Sperone e Borgo nuovo. Si tratta infatti di opere cruciali per il futuro di questi quartieri che rappresenterebbero dei veri e propri presidi sociali e di aggregazione, come ad esempio: la riqualificazione del Baglio Mercadante, la messa in sicurezza dell’Istituto scolastico Sciascia e la realizzazione della scuola materna in via Patti, allo Zen; la realizzazione del Parco verde con piscina in via Di Vittorio e del giardino pubblico a Piazza Grandi, allo Sperone; e infine, la riqualificazione di Largo Gibilmanna e del Giardino della memoria, nel quartiere di Borgo Nuovo.

Non è più accettabile tale situazione di stallo e non possiamo permettere il vanificarsi degli importanti passi compiuti. Fino a quando queste opere non verranno concretamente realizzate – sempre secondo un’ottica di totale cooperazione istituzionale – continueremo ad agire con un’attività di pressione.