Mutui, finanziamenti, credito al consumo: qualche importante aggiornamento
Sono sempre molto attento nel fare critiche all’operato altrui: parlare di fare qualcosa è decisamente più facile di farla concretamente. Le banche stanno operando sotto stress (come tutto il Paese) ma è evidente che in questo mese abbiamo riscontrato diverse situazioni di pratiche poco corrette. Su queste situazioni, grazie anche all’operato della Commissione d’inchiesta sulle banche fortemente voluta dal Movimento 5 stelle e presieduta da una nostra parlamentare, siamo intervenuti e continueremo a farlo.
L’ABI, da noi pressata, ha fornito diverse indicazioni alle banche che è utile conoscere.
Nel caso in cui la risposta tardiva degli istituti di credito alla richiesta di sospensione di mutui o finanziamenti abbia causato l’addebito di rate, queste vanno riaccreditate sul conto del cliente, sterilizzando ogni effetto negativo per lo stesso (commissioni, interessi, etc.).
I finanziamenti fino a 25.000 euro previsti dal decreto liquidità sono nuovi finanziamenti per cui qualora le banche proponessero operazioni di rifinanziamento a fronte di queste erogazioni adotterebbero “comportamenti scorretti che devono essere individuati e sanzionati dalle autorità competenti”.
ABI ha siglato una convenzione con le associazioni dei consumatori per ampliare la sospensione prevista per i mutui prima casa anche ad altre tipologie di mutui ipotecari (per ristrutturazione degli stessi immobili ipotecati, per liquidità o per acquisto di immobili non adibiti ad abitazione principale, mutui prima casa che non rispettano i requisiti della Legge Gasparrini) o prestiti non garantiti da una garanzia reale a rimborso rateale erogati prima del 31 gennaio 2020.
L’Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare (v. lista finanziarie e istituti associati), seguendo le linee guida del 2 aprile dell’European Bank Authority, sta promuovendo la possibilità di sospendere le rate per i prossimi 6 mesi ai clienti che ne facciano richiesta. Cito testualmente il loro comunicato “Al ricorrere di alcune circostanze specifiche può essere richiesta la temporanea sospensione delle rate. Per verificare se si è in possesso dei requisiti necessari per ottenerla e quali sono le modalità della sospensione, i consumatori devono contattare sollecitamente la propria banca o finanziaria”.
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Stiamo lavorando per semplificare ulteriormente tutte le procedure per l’ottenimento dei prestiti.
Anche sul tema della richiesta di documentazione da parte delle banche alle imprese abbiamo riscontrato diverse criticità.
C’è un impegno massimo a trovare meccanismi di erogazione ancor più rapidi e ad estendere la platea dei potenziali beneficiari. Noi come Movimento 5 stelle abbiamo messo in campo una proposta tramite il nostro Sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa che prevede prestiti per le imprese fino a 40.000 euro con un periodo di rientro più che decennale, con la possibilità di avere una parte di queste risorse a fondo perduto.
Stiamo approvando alla Camera dei deputati anche delle modifiche ai requisiti per ciò che riguarda l’accesso alla sospensione del mutuo prima casa. Ecco le novità che entreranno presto in vigore:
- il limite di 250.000 euro, quale importo massimo del mutuo, è innalzato a 400.000 euro;
- l’accesso al fondo può essere richiesto per i mutui già ammessi ai benefici per i quali sia ripreso, per almeno tre mesi, il regolare ammortamento delle rate;
- l’accesso al fondo può essere richiesto per i mutui che fruiscono della garanzia del “Fondo di garanzia per la prima casa”;
- in caso di lavoratori autonomi e liberi professionisti, il calo del fatturato può esser stato registrato, oltre che nel trimestre successivo al 21 febbraio 2020 e precedente alla domanda, anche nel minor lasso di tempo intercorrente tra il 21 febbraio 2020 e la data della domanda, qualora non sia trascorso un trimestre;
- tra i possibili beneficiari del Fondo, riproducendo una norma già contenuta nel Decreto-legge n. 9 del 2020, sono inseriti anche i lavoratori subordinati o atipici che abbiano subito una sospensione dal lavoro o una riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno trenta giorni, anche in attesa dell’emanazione dei provvedimenti di autorizzazione dei trattamenti di sostegno del reddito.
In materia di sospensione dei mutui finalizzati all’acquisto della prima casa, il Decreto Liquidità ha inoltre integrato le disposizioni di accesso al Fondo Gasparrini già previste dal Decreto Cura Italia (approfondisci la sezione Misure per autonomi, partite IVA e professionisti per conoscere i requisiti di accesso) estendendo la platea dei beneficiari:
- alle ditte individuali e agli artigiani;
- ai mutui in ammortamento da meno di un anno, sempre per un periodo di nove mesi dall’entrata in vigore del Decreto Liquidità.