Riqualificazione della costa sud di Palermo

SPUNTO INIZIALE

Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stato previsto il finanziamento dei cosiddetti Piani Urbani Integrati (PUI) finalizzati a promuovere la rigenerazione urbana attraverso la rifunzionalizzazione ecosostenibile delle aree pubbliche. Nello specifico, nell’ambito dei Cluster progettuali 1 e 2 del PUI del Comune di Palermo sono stati inseriti i seguenti quattro progetti allo scopo di perseguire il recupero dell’area costiera che si sviluppa a sud della città:

  • la riqualificazione ecosostenibile del Lungomare della Bandita che comprende il rifacimento dei marciapiedi, la realizzazione di un belvedere pedonale, la realizzazione di un parcheggio, di aree a verde entro cui è previsto un percorso ciclopedonale;
  • la realizzazione del Parco a mare allo Sperone che riguarda il recupero dell’ex discarica dello Sperone e comprende la bonifica e messa in sicurezza permanente dell’area, l’attuazione di interventi di contrasto all’erosione costiera, la realizzazione di un percorso ciclopedonale, il rifacimento die marciapiedi, la sistemazione a verde dell’area ed opere di arredo e di illuminazione pubblica;
  • l’ampliamento del Porto della Bandita, finalizzato alla rigenerazione urbana in chiave
    ecosostenibile dell’area del Porto della Bandita;
  • la realizzazione di interventi di verde urbano nella zona Oreto – Laudicina che consiste nel miglioramento degli spazi comuni presenti all’interno del quartiere con messa a dimora di nuove alberature, collocazione di arredi e la realizzazione di nuove aree ludiche.
OBIETTIVI RAGGIUNTI

Ottenuti 43 milioni di euro per la riqualificazione della costa sud di Palermo

OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE
1
Salvaguardare le risorse destinate agli interventi
2
Monitorare l'avanzamento amministrativo e il rispetto del cronoprogramma
3
Ottenere una proroga dal Governo nazionale per l'aggiudicazione dei lavori
4
Supportare la struttura tecnica nella fase realizzativa dell'intervento

DOVE VERRANNO REALIZZATI GLI INTERVENTI

STATO DI AVANZAMENTO
Lungomare della Bandita
Progetto di fattibilità tecnico-economica - Termine aggiudicazione lavori entro luglio 2023
Parco a mare allo Sperone
Progetto di fattibilità tecnico-economica - Termine aggiudicazione lavori entro luglio 2023
Porto della Bandita
Progetto di fattibilità tecnico-economica - Termine aggiudicazione lavori entro luglio 2023
Verde urbano zona Oreto – Laudicina
Progettazione definitiva - Termine aggiudicazione lavori entro luglio 2023
APPROFONDIMENTI
L’impegno per salvaguardare 2,7 miliardi per i Piani Urbani Integrati

A partire dal novembre 2021, mi sono battuto in Parlamento affinché gli enti locali del Mezzogiorno potessero essere messi nelle condizioni di presentare i Piani urbani integrati, la cui approvazione risultava compromessa a causa dei requisiti di accesso che non tenevano in considerazione lo stato degli uffici tecnici dei Comuni. Nel febbraio 2022, ho ottenuto l’approvazione di due emendamenti grazie ai quali sono stati semplificati i requisiti e le modalità di accesso per i Piani Urbani Integrati delle Città metropolitane del Mezzogiorno che, in assenza di tale intervento, come dichiarato dall’ANCI, avrebbero perso buona parte delle risorse.

A lavoro per salvare i finanziamenti ottenuti

Nel maggio 2023 è emerso qualche fisiologico mese di ritardo nell’avanzamento degli iter burocratici a causa della complessità dei progetti (clicca qui per consultare il report di maggio 2023 sullo stato di avanzamento dei finanziamenti infrastrutturali finanziati nell’ambito del PNRR). Ritardo che di fatto mette a rischio i finanziamenti ottenuti, soprattutto a fronte dell’imminente termine di aggiudicazione dei lavori fissato dal Governo nazionale al 30 luglio 2023. Per questa ragione, insieme alla Senatrice Dolores Bevilacqua, abbiamo depositato un’interrogazione parlamentare al Senato per salvare le risorse, specie considerando la facilità con la quale in questa vicenda si può intervenire: l’impegno con l’Europa, infatti, è quello di completare almeno una parte degli interventi entro la prima metà del 2026. Dunque, basterebbe una modifica del decreto ministeriale per prorogare i tempi, senza alterare in alcun caso gli impegni presi con l’UE. Inoltre, abbiamo anche trasmesso una nota all’Amministrazione Lagalla e depositato un atto per il tramite del nostro gruppo consiliare per sollecitare un intervento politico sul Governo nazionale.

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